Polemiche sul Cfp

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Il futuro del CFP è al sicuro, con un ruolo da serie A

“Il futuro del CFP è al sicuro. E’ un valore aggiunto per il nostro territorio, valore aggiunto in termini di offerta per acquisire competenze e un titolo – dice il Segretario al Lavoro Teodoro Lonfernini – per dare la possibilità a tanti giovani di continuare un percorso di istruzione e, allo stesso tempo, introdursi nel mondo del lavoroUna istanza bocciata, l’insorgere delle polemiche, ampio dibattito anche in commissione sul ruolo – se di serie A o di serie B – del Centro di Formazione Professionale. 

L’esecutivo è al lavoro, attraverso la costituzione di un gruppo dedicato, per disegnare un nuova cornice e ridefinire, in un contesto globale che cambia, l’identità del Centro, con tempi già fissati, entro settembre 2023. “Al momento – dice ancora Lonfernini – è un titolo che conferisce una competenza e la possibilità, attraverso quel tipo di formazione di inserirsi nel mondo del lavoro. Il gruppo di lavoro nominato e incaricato ha proprio il compito di capire come ampliare quel tipo di offerta in termini formativi e didattici. Confido che la capacità di queste persone sia quella di mettere sul tavolo del Congresso di Stato quella variazione nel tempo del CFP, che già oggi non è inteso di serie B, ma che – proprio attraverso quello che stiamo interpretando come logiche nuove del mercato del lavoro – è assolutamente di serie A.

Il Segretario di Stato Lonfernini interviene sulle polemiche sollevate dalla bocciatura dell’Istanza d’Arengo sul Cfp sottolineando che le motivazioni del rigetto non sono legate ai principi alla base, ma al fatto che già esiste un gruppo di lavoro che sta operando per la sua riorganizzazione.

L’Istanza, lo ricordiamo, richiede di valutare l’opportunità di convertire il Cfp in Istituto Professionale con l’aggiunta di due anni ulteriori per il conseguimento del diploma di maturità oltre al riconoscimento della qualifica professionale da parte dell’Italia.

Il tavolo di lavoro, in sinergia con la Segreteria all’Istruzione, entro settembre 2023 dovrà delineare le linee di riorganizzazione del Cfp. Il parere contrario arriva dunque, si legge nella relazione all’Istanza, perchè la tematica sarà affrontata in modo complessivo, e non per la mancanza di condivisione del principio.

La scelta politica è chiara ed evidente: – scrive il Segretario Lonfernini in un post Facebook – il gruppo di lavoro dovrà sviluppare le linee fondamentali di come dovrà essere il nuovo Centro di Formazione Professionale in futuro. Lo sviluppo di queste linee si interfaccerà inoltre con l’aggiornamento del nuovo Ufficio Politiche Attive del Lavoro dove il Centro di Formazione Professionale rappresenta uno dei tre settori fondamentali di questa riorganizzazione – conclude.

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TEODORO LONFERNINI