Annuncio di una riforma del settore occupazionale

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No alla “preoccupazione”; piuttosto “concentrazione”. Il segretario di Stato al Lavoro, Teodoro Lonfernini,  lancia questo messaggio per affrontare i prossimi mesi. Un momento storico difficile, quello appena passato, con un +25% di licenziamenti nei primi 6 mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Addio al posto sia per i frontalieri che per i residenti, anche se sono stati i primi i più colpiti: +73% di licenziamenti tra chi vive oltreconfine contro un +6% dei residenti.

Picco massimo a maggio con +132% di interruzioni dei contratti. Ma la situazione migliora a giugno, con un -14% di licenziamenti rispetto allo stesso mese del 2019. Per Lonfernini è il segno di una buona interpretazione, da parte delle imprese, degli interventi decisi nell’emergenza, cioè la scelta della cassa integrazione anziché il licenziamento.

Tra maggio e giugno crescono le assunzioni di sammarinesi (+10%). Questo, spiega Lonfernini, dalla sospensione dell’assunzione nominativa dei frontalieri. Non residenti “importantissimi”, ribadisce, allo stesso tempo, il responsabile al Lavoro. Nel sistema, 920 persone sono disoccupate. Grandi numeri per la cassa integrazione, per via dell’emergenza virus: le stime parlano di 1 milione e 600mila ore.  Tra i recenti provvedimenti importanti, per il Segretario, anche la disciplina del lavoro occasionale e le disposizioni sul lavoro socialmente utile.

Da Lonfernini l’annuncio di una riforma del settore occupazionale. Oltre alla creazione di un testo unico e a cambiamenti nella normativa da concludere, si prevede, per il 2023, per il 2021 si punta tra le altre cose a una ristrutturazione dell’Ufficio del lavoro, a rivedere le modalità della richiesta nominativa, a riorganizzare gli incentivi e alla revisione degli ammortizzatori sociali.

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TEODORO LONFERNINI